TORTA KOSHER RICOTTA E VISCIOLE


TORTA KOSHER CON RICOTTA E VISCIOLE
Nel Ghetto ebraico di Roma il tempo sembra essersi fermato nel Forno IL BOCCIONE con i suoi profumi e la sua arte antica dei dolci di tradizione Kosher. A pochi passi da Largo Argentina, a via del Portico d'Ottavia 1, si respira un'atmosfera che sa di tradizione e di vecchie ricette e qualche nuovo dolce, prediligendo qualità e bontà. Una piccola vetrina, qualche dolce messo in vetrina, in un modo, come solo i vecchi forni sapevano fare, nessuna insegna, ma decine di persone che, ogni giorno, attendono pazientemente il proprio turno. È il forno storico della Famiglia Limentani, noto anche come "Forno Boccione", che ha alle spalle circa 2 secoli e mezzo di storia. Qui la "colonna portante" è Vilma, la titolare, custode di antichissime ricette: furono i bisnonni di sua nonna Grazia ad avviare questa attività. Cinque generazioni impegnate a mantenere viva la tradizione dolciaria giudaico romanesca: un laboratorio "kosher", che rispetta le regole alimentari ebraiche. L'appellativo IL BOCCIONE, era di nonno Cesare, parente della Famiglia Limentani delle Porcellane. All'epoca i bambini del quartiere giocavano sempre dentro al negozio di articoli da regalo, pieno di damigiane. Un giorno, un ragazzino della sua comitiva ruppe un boccione e il gruppo di amici incolpò ingiustamente il piccolo Cesare, che da allora fu chiamato da tutti "Boccione", appunto. Un nome che rimase anche dopo la Seconda Guerra Mondiale. Dopo aver compiuto 12 anni, Vilma, per sua scelta, smise di frequentare la scuola: trascorreva le sue giornate nell'attività di famiglia. In quegli anni però la bottega non aveva un forno e ogni giorno, le donne facevano la fila davanti ai forni a legna del quartiere per cuocere biscotti e torte. Tradizione, quella del forno collettivo, che era proprio dell'Italia dell'epoca! All'interno del forno lavorano le Donne, sorridenti e alla mano, che hanno imparato "guardando". Agli inizi il forno produceva dolci tradizionali, semplici e genuini, come i biscottini di mandorle cannella, perfetti per un fine pasto. Sono storici anche i ginetti, che ricordano i classici biscotti della nonna, dalla forma allungata. Molto apprezzata è soprattutto la "pizza di Beridde", con una base caramellata, colma di canditi, mandorle, pinoli e uvetta: si tratta di un panetto dolce, leggermente bruciacchiato. Di origini antichissime è anche la crostata di mandorle. Poi, nel corso del tempo, sono arrivate le prime torte. La più famosa è quella di "ricotta e marmellata di visciole", che ha compiuto 50 anni: la frolla è diversa da quella tradizionale, friabile e dorata in superficie, grazie alla particolare cottura. La torta ricotta e visciole è tra i prodotti più richiesti. Il motivo? Sono dolci senza tempo. Purtroppo per voi è per me, non regalano ricette, quindi vi lascio la mia ricetta di TORTA CON RICOTTA E VISCIOLE, che ho perfezionato a forza di assaggiare la loro. Il risultato non può essere mai del tutto uguale, (le ricette segrete si chiamano così per questo!), ma è molto buona...da assaggiare assolutamente! Ci metto la faccia e il ♡!
�👉UNA PICCOLA CURIOSITÀ:La crostata con ricotta e visciole viene racchiusa in un guscio di pasta frolla e non ricoperta con le classiche losanghe, questo perchè in origine nel '700, alcuni editti papali vietarono agli ebrei la vendita dei latticini ai cristiani, ragion per cui i fornai del ghetto, per eludere i controlli delle guardie papali, usavano nascondere la ricotta tra due strati di pasta frolla.
TORTA KOSHER O KASHER CON RICOTTA E VISCIOLE
PER UNO STAMPO DA 24 CM ((con cerniera apribile)
INGREDIENTI PER LA FROLLA:
500 g di farina 00
150 g di zucchero semolato
2 uova
200 g di burro
1 pizzico di sale
1 bustina di vanillina
½ bustina di lievito per dolci
Zeste di limone qb
INGREDIENTI PER LA FARCIA:
500 g di ricotta di pecora romana freschissima
150 g di zucchero semolato
2 cucchiai e ½ di liquore al Sambuca
1 uovo grande
Un vasetto di confettura di visciole (personalmente la mia è handmade)
PROCEDIMENTO:
Impastate velocemente gli ingredienti per la frolla, mettendo prima lo zucchero e la farina con il burro morbido ma non sciolto, ottenendo un composto granuloso. Aggiungere le uova e il resto degli ingredienti e Impastate. Una buona frolla non deve essere mai lavorata troppo, rischierebbe in cottura di indurire. Appena ottenuto un panetto liscio, lasciarlo riposare in frigo per una mezz'ora.
FARCIA:
In una ciotola versate la ricotta di pecora, precedentemente fatta scolare dal siero in eccesso. Aggiungete lo zucchero e lavorate bene i due ingredienti. Aggiungete la Sambuca e infine l'uovo. Lavorate benissimo la crema ottenuta.
COMPOSIZIONE DEL DOLCE:
Rivestite lo stampo con ⅔ della frolla, precedentemente imburrato e infarinato e con il fondo rivestito con carta forno. (Il dolce potrebbe rompersi se non usate questi accorgimenti).
Mettere la confettura di visciole sul fondo, (non siate avari!), poi con accortezza a cucchiaiate la crema di ricotta, livellate la crema. Adesso avete due scelte: coprire a griglia, come ho fatto io e spennellare con un rosso d'uovo e un pochino di latte oppure, come fa tradizionalmente il Forno del Ghetto Il Boccione, coprire con un'altra disco di frolla e poi spennellare. Cuocere a 180° per 45 min. ( ricordate sempre che ogni forno è diverso!). Se si dovesse scurire troppo in superficie coprire con carta forno.
👉ASSOLUTAMENTE NON SPOLVERIZZATE CON ZUCCHERO A VELO, ANCHE SE LA TENTAZIONE È FORTE!!!!
